mercoledì 15 maggio 2019

La vincita - Ida Ferrari

Non ho una passione per i gialli e i noir, anzi, sono decisamente poco nelle mie corde. Tuttavia, mi è capitato per una serie di coincidenze, di approcciarmi a La vincita di Ida Ferrari, edito da golem Edizioni.
Durante un viaggio in treno ho divorato dalla prima all'ultima pagina, quindi eccomi qua con la recensione di rito.

Trama: Jacob e Klara sono amanti. Lui è italiano nonostante il nome, dirigente in una compagnia di Leasing; lei è una giovane ucraina che scompare il giorno dopo l'Epifania. Jacob subisce un incidente in montagna con la famiglia e non si accorge subito dell'sms di Klara. Dopo qualche giorno recupera il cellulare e può leggere il testo del messaggio: A 807346 t.p. Jacob si rivolge a un'agenzia investigativa, diretta da Simona Fontana, una ex anoressica con strascichi irrisolti. Simona, insieme al socio Paolo e a un genio dell'informatica, detto Neo, si troverà coinvolta in una corsa contro il tempo per scoprire che fine ha fatto Klara e cosa nasconde l'ambiguo mondo che la circonda; il tutto a rischio della sua stessa vita.



Recensione: La vincita si apre con un incidente, che segna l'incipit della storia. Come in un delirante effetto butterfly, andando avanti con la lettura, il lettore si trova a porsi un mucchio di interrogativi: se non ci fosse stato, le cose sarebbero andate diversamente? Se quel camion non avesse cozzato contro la macchina di Jacob, Klara sarebbe comunque scomparsa? Le risposte ci vengono date nel testo, perché Ida Ferrari non lascia spazio al suo lettore, bensì lo incatena al dipanarsi degli eventi senza concedergli una via di fuga, né possibilità di elucubrazioni.
Con un ritmo narrativo serrato, a tratti molto secco, e un uso delle parole misurato, violento nel loro raggiungere la mente del lettore, guida verso la logica, insospettabile conclusione.
Tuttavia, ne La vincita, c'è più di un semplice giallo: ci sono storie che si intrecciano, personaggi in grado di far affezionare il lettore e immagini vivide di una Milano notturna, nebbiosa e stantia nel suo grigiore.
Il testo presenta diversi livelli di lettura: dall'aspetto puro dell'indagine, alle vicende personali dei suoi protagonisti, fino a giungere agli intrighi internazionali e alle questioni, forse più banali ma egualmente ben trattate, sentimentali che s'intrecciano con il resto. Ida Ferrari riesce a mantenere viva l'attenzione sui molteplici piani, senza mai lasciarsi sfuggire una parola di troppo, o un dettaglio di meno, richiamando alla memoria di lettori appassionati del genere (ma anche di chi non lo è, come me) le note e l'ispirazione di grandi giallisti come G. Simenon e Agatha Christie.
Inoltre, l'autrice ci regala un'investigatrice tutta al femminile meravigliosamente tratteggiata, libera sia dallo stereotipo della principessa da salvare e sia da quello della guerriera senza macchia e senza paura che la letteratura contemporanea cerca di proporci. Abbiamo, in Simona, l'immagine di una donna vera: non è infallibile, non è onnisciente, ma non è neanche passiva di fronte alle difficoltà che le si pongono davanti. Soffre, ama, combatte, s'arrende come qualsiasi persona, uscendo dagli schemi narrativi che la vogliono o principessa, o virago.
E sono proprio le donne di Ida Ferrari che colpiscono in questo viaggio narrativo, che eclissano quasi completamente i personaggi maschili (per altro, tratteggiati a meraviglia), ma lo fanno con discrezione, senza risultare invadenti o soverchianti. Abbiamo donne di ogni genere: che si nascondono, che si amano tra loro alla luce del sole, che tradiscono, che vengono tradite; donne forti, donne deboli, donne violente, donne accoglienti... tutte cariche di sfaccettature che impediscono loro di essere semplici macchiette o personaggi sullo sfondo.
Forse è proprio questo saltare all'occhio, questa rappresentazione di una femminilità reale e non stereotipata che colpisce de La vincita; una femminilità che non si piega alla storia (per quanto essa sia intrigante), che non risulta fastidiosa, irritante o ripetitiva, ma che si mostra nel suo realismo e totalità.
Un libro consigliato a tutti gli amanti del giallo, a chi non ama il colpo di scena a ogni coso, ma preferisce gustarsi la sensazione di suspance e inquietudine che permea ogni pagina, a chi preferisce approcciarsi a un testo che parla di vita, invece che di morte.

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