lunedì 20 agosto 2018

Luna Nuova - Maikel Maryn

Oggi, dopo mesi di tentennamenti perché il Gotico non è proprio il mio genere, ho deciso di leggere Luna Nuova, il romanzo d'esordio di Maikel Maryn. Non avevo chissà quali aspettative, se non quella di trovare, almeno a giudicare dal modo di scrivere su facebook dell'autore, delle frasi in italiano corretto, cosa che di questi tempi sembra mancare più delle idee.
Pertanto, il mio approccio a Luna Nuova è stato privo di qualsiasi pretesa e mosso da semplice curiosità di vedere se un semplice romanzo potesse dimostrarmi che non tutto ciò che è autoprodotto è sterco.
Devo dire che, da questo punto di vista, Luna Nuova è servito allo scopo: parte alcuni refusi presenti nella storia, piccoli sopravvissuti alla correzione di bozze, il testo è pulito, ben fatto e la storia avvincente.
Ma andiamo con ordine.

Trama: Venezia, quattordicesimo secolo.
Una giovane attende alla finestra l'arrivo di un ospite misterioso. Un ricco mercante alla ricerca di piaceri più che proibiti. Una coppia di amanti si incontra per consumare il proprio amore clandestino.
Tra ponti e canali queste figure si muovono in una notte senza luna per scoprire che per avere ciò che si desidera c'è sempre un prezzo da pagare… (tratta da: Amazon)
Luna Nuova - Gothic Horror Story di [Maryn, Maikel]
Recensione: Come preannunciato, il Gotico non è proprio la mia passione: lo trovo ridondante, barocco e poco fluido, una sottospecie di vittima del vocabolario e della convinzione di molti scrittori che: "Parola lunga e difficile" = "Bello stile". Maikel Maryn, in Luna Nuova, riesce a uscire da questo schema orribile e chiama le cose col loro nome, senza abbellirle con orpelli inutili o termini ricercati. Nel suo stile trionfa l'immediatezza, l'immagine stampata nella testa del lettore. Con qualche parola in veneto, tratteggia l'atmosfera di una città nelle cui Calli si riversa il torbido, il malato, la sporcizia che costituisce le fondamenta di una Venezia al suo apice. Durante la lettura, sembra di sentire lo sciabordare dell'acqua, il profumo salmastro del mare e di una terra viva, pregna, melmosa nel suo districarsi nella laguna.
Come la città, anche i personaggi rispecchiano a pieno questa dualità: abbiamo persone di potere, uomini e donne con una posizione sociale ben definita e riconosciuta: mercanti, banchieri, nobili... ognuno con un segreto e perversioni da nascondere, ben celate sotto la luna nuova che non illuminando il cielo, nasconde alla vista le piccole meschinità dell'animo umano.
Luna Nuova è così un romanzo che non è un romanzo, ma un incrocio di storie senza finale; non ha una conclusione, ma un sacco di inizi, di percorsi catturati dall'autore già durante il loro svolgimento e non accompagnati fino al termine. Si potrebbero definire degli spaccati di vita dei personaggi, dei fotogrammi di una notte di cui non vedremo mai il film completo, ma di cui possiamo ipotizzare il futuro, sebbene con molti dubbi.
Forse è proprio questo il vero punto di forza del libro: non finisce, ma in qualche modo nemmeno inizia. Si limita a sussistere in quell'attimo in cui l'autore ha voluto immortalare i personaggi, presentandoli al lettore nel loro momento più oscuro, quando ognuno di loro entra in contatto con creature (vampiri? Diavoli? Demoni?) misteriose, affascinanti, abili nel muoversi nel sociale e con il potere di manipolare gli sventurati protagonisti che incrociano la loro strada.
Tra questi, spicca in particolare il personaggio di Meredith, l'unica a cui viene concessa una scelta e che, per amor di conoscenza, brama di potere, desiderio di sapere di più, mostra in essa più umanità di chiunque altro. Forse è lei l'unico vero essere umano rappresentato nella storia, l'unica che rappresenta in toto la natura della specie: la curiosità e l'attaccamento ai ricordi, a un passato che ci ha reso ciò che siamo e che, anche nella scelta, continua ad accompagnarci, oltre che alla volontà di scegliere. Lei è l'unica a cui è concesso il libero arbitrio da un Dio che non appare, se non in vesti demoniache, nella persona di Nicolaj: essere sgradevole, in qualche modo viscido, ma eppure più comprensivo e reale dei tanti umani che circolano nella Venezia di Maikel.
Potrei quasi dire che il libro è privo di difetti, ma non è così. Parte i refusi, il passato di Nicolaj narrato in un intero capitolo risulta stonare col ritmo generale dell'opera e toglie l'alone di mistero attorno al personaggio; lo spoglia della sua natura restituendocelo umano, mostra la carne sotto la pelle viva. Se da un lato è un punto di forza per il suo approfondimento e per comprendere meglio la successiva scelta di Meredith, dall'altro la scelta stilistica di passare da una narrazione in terza persona a una in prima persona per quell'esclusivo capitolo risulta essere un cambio troppo brusco, quasi disorientante. Spezza il ritmo e distrugge la sospensione dell'incredulità, riportando il lettore dalle lande russe a casa propria, tra i propri confort, con il libro in mano. Di certo, è un esperimento narrativo coraggioso, ma che poteva - e doveva - essere meglio giostrato, viste le indubbie capacità dell'autore di condurre per mano il lettore nel mondo creato.
Va tuttavia detto che, una volta abituatesi al cambio di punto di vista, si viene trascinati nuovamente nell'opera, quindi il distacco è solo momentaneo.
Nel complesso, Luna Nuova è un ottimo prodotto: ben studiato, mira non tanto a sconvolgere quanto semplicemente a raccontare degli spezzoni di vita, come una storia che non ha inizio e non ha fine ma rimane lì, congelata nel frammento di tempo catturato dall'autore.


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